Terziario lombardo, crescono i Servizi ma rallenta il Commercio al dettaglio

Unioncamere Lombardia ha pubblicato i dati congiunturali del terzo trimestre 2021 relativi al terziario lombardo. In particolare, se per i Servizi i dati rilevano un incremento del +5,5% sostenuto dai prezzi, al contrario, il Commercio al dettaglio si ferma al -0,2%. I risultati del terziario lombardo nel terzo trimestre dell’anno evidenziano quindi un quadro complessivo contrastante, anche se gli elementi positivi sembrano prevalere e le aspettative degli imprenditori sono compatibili con un trend di crescita.
“Come Regione rimane l’impegno di mettere in campo tutto il sostegno possibile con misure concrete”, dichiara Guido Guidesi, assessore allo sviluppo economico di Regione Lombardia. Nelle prossime settimane usciranno infatti alcuni bandi, come ‘Nuova Impresa’ e ‘Attività Storiche’, dedicati alle attività più colpite dalla crisi pandemica.

Servizi, un percorso di crescita robusto

Nei servizi il fatturato mostra un incremento elevato su base annua (+15,9%), condizionato dai bassi livelli di attività che avevano caratterizzato il 2020, tuttavia il percorso di crescita è robusto, come conferma la variazione sul trimestre scorso (+5,5%). L’incremento del fatturato è sostenuto anche dall’accelerazione dei prezzi di vendita (+1,8%), particolarmente evidente nel commercio all’ingrosso. Il terzo incremento congiunturale positivo consecutivo permette quindi all’indice Unioncamere Lombardia del fatturato di toccare quota 107, colmando il divario con i valori pre-crisi. Qui, servizi alle imprese e commercio all’ingrosso toccano i massimi storici, mentre alloggio, ristorazione e servizi alle persone non hanno ancora recuperato i livelli del 2019.

Commercio al dettaglio, si spera in una chiusura positiva dell’anno

Nel commercio al dettaglio il fatturato aumenta del +4,2% su base annua, ma la variazione congiunturale evidenzia invece un andamento stagnante (-0,2%). Le indicazioni che si ricavano dal quadro degli altri indicatori sono tuttavia incoraggianti: le giacenze di magazzino sono a livelli minimi e gli ordini ai fornitori sono ancora in espansione. La fiducia degli imprenditori appare però molto elevata, e lascia sperare in una chiusura positiva dell’anno. Il numero indice di Unioncamere Lombardia del fatturato si attesta a quota 88,8, in linea con i valori che avevano caratterizzato il 2019. Minimarket e supermercati proseguono il trend positivo su livelli di attività superiori a quelli di due anni fa, mentre gli esercizi non alimentari, pur in significativo recupero, non hanno ancora chiuso il gap rispetto ai valori pre-crisi.

Sostenere il sistema economico regionale

“Si sta confermando la crescita dei servizi, e anche il quadro del commercio al dettaglio, sebbene ancora un po’ incerto, sembra orientato in senso positivo – commenta Gian Domenico Auricchio, Presidente di Unioncamere Lombardia -. Stiamo monitorando la situazione con attenzione, perché la ripresa del terziario dopo la crisi è adesso un tassello fondamentale per sostenere il sistema economico regionale”.
Anche il settore del commercio, tra quelli che maggiormente ha pagato le chiusure imposte dal Governo, mostra segnali incoraggianti. Secondo Guido Guidesi, “Il grande sacrificio dei commercianti lombardi e il supporto pubblico stanno dando i risultati auspicati”.

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La tecnologia? Riduce le diseguaglianze

La tecnologia non solo è utile, anzi fondamentale nella vita quotidiana, ma è pure “buona”. Ne sono convinti gli italiani, che ritengono che il progresso tecnologico possa accorciare le distanze, ridurre le diseguaglianze e l’impatto ambientale. A dirlo è una recente ricerca condotta da Samsung in collaborazione con il Politecnico di Milano che evidenzia che il 62% degli intervistati considera che il digitale possa contribuire alla riduzione dell’impatto ambientale, il 49% lo reputa motore di progresso sociale e il 47% strumento per la riduzione delle disuguaglianze e la promozione di una società più inclusiva ed equa. 

La smart home per un mondo più green

In base al punto di vista sul digitale espresso dagli italiani, si scopre poi che per i nostri connazionali la smart home è cruciale per la riduzione degli impatti sull’ambiente. Il 54% degli intervistati associa infatti la casa intelligente alla possibilità di controllare e ridurre i consumi, il 37% ritiene che, grazie a una casa connessa, sia possibile rendere la propria vita domestica più sostenibile. Ma la sostenibilità è anche tra le caratteristiche ritenute più rilevanti per una città intelligente, perché per il 48% degli intervistati la Smart City deve rispecchiare l’idea di un luogo sostenibile nel pieno rispetto del pianeta e delle esigenze del singolo.

Attenzione alla salute

Ma le nuove tecnologie, sempre secondo i nostri connazionali, non fanno bene solo all’ambiente, ma anche alla salute. Sono percepiti infatti particolarmente utili le modalità e i dispositivi volti al miglioramento delle aspettative di vita attraverso strumenti per monitorare il benessere fisico e la salute e le tecnologie per la sicurezza personale. La diffusione di dispositivi per la salute risulta di interesse per il 58% degli italiani. Oltre a quello fisico, le tecnologie innovative contribuiscono anche al benessere della mente: secondo la ricerca di Samsung e del Politecnico anche il settore dell’istruzione può trarre grande miglioramenti dallo sviluppo di novità tech, che hanno la capacità di rivoluzionare la didattica attuale e di farla progredire verso un approccio più ibrido. L’87% degli intervistati è fiducioso che la tecnologia impatterà positivamente la qualità dell’istruzione. Inoltre gli italiani auspicano un cambiamento radicale negli scenari didattici futuri: ad esempio il 30% del campione immagina una didattica dove la realtà aumentata consentirà di seguire lezioni in aula o da remoto completamente immersive e interattive. Infine, conclude la ricerca, un terzo degli intervistati è “convinto che il digitale avrà sempre più una funzione di motore dell’occupazione, se supportato da una maggiore diffusione delle competenze adeguate e dallo studio delle Stem (Scienze, Tecnologia, Ingegneria e Matematica), indispensabili per poter sfruttare appieno i benefici delle nuove tecnologie”.

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Imprese attive in Lombardia: ai massimi il numero del decennio

Anche nel terzo trimestre 2021 prosegue l’espansione del tessuto imprenditoriale lombardo. Il numero di imprese registrate all’anagrafe delle Camere di Commercio lombarde sale infatti a 959.861, l’1,2% in più su base annua, mentre le posizioni attive sono 823.609 (+1,5%). I valori hanno quindi recuperato i livelli pre-crisi, superando anche le percentuali che avevano caratterizzato l’ultimo decennio per le imprese attive. Si tratta dei dati emersi dal report sulla demografia di impresa in Lombardia nel terzo trimestre 2021 di Unioncamere Lombardia. Secondo il report l’andamento positivo è legato a vari fattori, e al loro impatto nel periodo di emergenza sanitaria sulle dinamiche della natimortalità.

Nel 2021 le iscrizioni tornano ai livelli pre-Covid

Nel 2020 le misure di contenimento della pandemia avevano comportato un forte calo sia delle iscrizioni sia delle cessazioni, con una diminuzione più marcata sugli ingressi che aveva determinato un calo dello stock. Nel 2021 le iscrizioni si sono rapidamente riportate sui livelli pre-Covid, mentre le cessazioni sono rimaste su valori inferiori, anche per il protrarsi delle misure di sostegno da parte delle istituzioni che hanno di fatto disincentivato le chiusure. Questa tendenza è confermata nel terzo trimestre 2021, che registra un numero di iscrizioni (10.632) in linea rispetto allo stesso periodo del 2019, e un numero di cancellazioni (7.193) che risulta invece ancora inferiore di circa 2 mila movimenti.

Da servizi e costruzioni il maggior contributo alla crescita

I principali contributi alla crescita del numero di imprese attive provengono dai servizi (+3,1% su base annua) e dalle costruzioni (+2,3%). Nel primo caso si tratta della conferma della progressiva terziarizzazione dell’economia, fenomeno in corso da molti anni, mentre per l’edilizia l’incremento è frutto del periodo favorevole che il settore sta attraversando dopo una lunga crisi. La ripresa delle costruzioni è correlata all’inversione di tendenza registrata nel 2021 dalle imprese artigiane (+0,5%; terzo segno positivo consecutivo), dove il comparto edile rappresenta il 40%. Variazioni positive si riscontrano anche nelle attività di alloggio e ristorazione (+0,8%) e nel commercio (+0,5%).

Si riaccende la voglia di fare impresa

“La ripresa in corso ha riacceso la voglia di fare impresa in Lombardia, anche in settori, come l’edilizia e l’artigianato, reduci da lunghi anni di crisi, e questi dati sono indubbiamente positivi – dichiara il presidente di Unioncamere Lombardia, Gian Domenico Auricchio -. Non è per ora possibile misurare il pieno impatto dell’emergenza sanitaria sul tessuto imprenditoriale lombardo, che grazie alle misure di sostegno non ha ancora avuto l’emorragia di imprese che si è temuta da più parti”.

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