Perché rinnovare un salone da parrucchiere?

Se ti stai chiedendo quali siano i motivi veramente validi per rinnovare un salone da parrucchiere, probabilmente alla base di questa tua domanda c’è già la percezione di una necessità.

Probabilmente ti sarai reso conto che parte della tua clientela ti ha abbandonato per passare alla concorrenza, e che dunque il fatturato mensile non è più quello di una volta. Partendo infatti dal presupposto che la gente ha sempre necessità di tagliare i capelli o curare il proprio look, se i clienti all’interno del tuo locale oggi scarseggiano è semplicemente perché preferiscono i servizi di un tuo competitor.

Fai bene allora a questo punto a cercare di capire cosa poter fare per porre rimedio alla situazione e recuperare la clientela persa.

In quest’ottica, va proprio detto che rinnovare i locali è una delle cose che potresti effettivamente fare per riconquistare i clienti e spingerli a tornare a provare i tuoi servizi.

Perché è importante rinnovare il tuo locale?

Devi sapere che con gli anni che passano, gli arredi che hai comprato quando hai avviato la tua attività sono nel frattempo diventati obsoleti o comunque mostrano di avere qualche annetto e segni di usura.

Nel complesso tutto ciò si traduce in un aspetto piuttosto vintage se non addirittura vecchio.

Contemporaneamente tanti tuoi competitors, anche nel tuo quartiere, nel frattempo hanno avviato anche essi questo tipo di attività ma al posto tuo al momento hanno degli arredi che sono nuovi e perfettamente in grado di stupire e affascinare il cliente.

È logico pensare dunque che i clienti preferiscano recarsi dalla concorrenza piuttosto che nel tuo locale, nonostante i tuoi sforzi.

Le tue attrezzature da lavoro sono di nuova generazione?

Quel che vale per i mobili e gli arredi in genere vale anche per le attrezzature da lavoro. Gli strumenti che adoperi ogni giorno sono moderni dal punto di vista del design oltre ad essere funzionali?

Danno l’impressione di essere degli strumenti di qualità in grado di garantire risultati migliori, o sembrano semplicemente degli strumenti piuttosto obsoleti o comuni come quelli che si hanno in casa?

Se la risposta a queste domande è un sì, e se dunque molte delle cose che è possibile ammirare dentro il tuo salone sono obsolete, è arrivato il momento di rinnovare i tuoi locali incluse le attrezzature.

Scegli per questo di acquistare forniture per parrucchieri che siano certamente utili a migliorare la qualità del tuo lavoro, ma anche accattivanti e dal design moderno.

In questa maniera darai certamente un aspetto più alla moda e accogliente al tuo locale, con tutti i vantaggi che ne derivano per quel che riguarda la percezione della tua attività.

Cosa rischio se non rinnovo?

I clienti, si sa, sono attratti da ciò che è nuovo e bello. Dunque se con il passare degli anni i tuoi arredi ed i tuoi locali in genere cominciano a diventare obsoleti o addirittura vintage, il rischio è che pian piano la tua affezionata clientela comincerà a cercare un altro parrucchiere.

Tutti infatti preferiscono essere serviti in locali moderni, puliti, ben illuminati ma soprattutto che siano alla moda.

Conclusione

Se vuoi curarti dell’aspetto fisico e dell’apparenza dei tuoi clienti dunque, comincia innanzitutto a prenderti cura del modo in cui appaiono i tuoi locali se vuoi che la tua attività continui ad avere il successo che l’ha contraddistinta in tutti questi anni.

Il resto viene da sé, ma questa è la base per una attività imprenditoriale di successo ed in grado non soltanto di acquisire nuovi clienti, ma di mantenere nel tempo un legame indissolubile con ogni singola persona che abbia provato i tuoi servizi.

Gli italiani si sentono vittime di fake news

Sono passati due anni dall’inizio della pandemia e la discussione sulla diffusione delle fake news continua a essere più che mai attuale. Tanto che il 66% degli italiani si dice preoccupato o molto preoccupato per la diffusione di fake news, e il 60% ritiene di esserne quotidianamente bersagliato. Il 62% pensa inoltre che nei prossimi tre anni la circolazione di notizie false sui media sia destinata ad aumentare.
Queste percentuali, emerse da un’indagine di Readly, sono le più alte d’Europa. In media, negli altri paesi, solo il 39% dei cittadini si dice preoccupato per le fake news, e solo il 44% si sente quotidianamente esposto a esse. In Svezia ‘solo’ il 28% dichiara di sentirsi esposto quotidianamente alle notizie false.

Solo il 7% paga per accedere a contenuti di informazione qualificati

Tuttavia, oggi, i cittadini italiani sono i meno propensi a pagare per accedere a contenuti di informazione qualificati. Lo fa, infatti, solo il 7%, a fronte di una media del 12% nei paesi europei. Quasi un italiano su quattro si dichiara però disposto ad acquistare contenuti di informazione a pagamento, mentre il 22% si ripromette di valutare la spesa in caso di aumento dell’esposizione alle fake news.
“La diffusione di notizie create ad arte è stata una questione sempre presente durante la pandemia, e sembra raggiungere nuovi picchi in periodi pre-elettorali o quando si inaspriscono i contrasti tra le potenze economiche – afferma Marie Sophie Von Bibra, Head of Growth per l’Italia di Readly -. La nostra indagine dimostra tuttavia che in generale siamo diventati sempre più consapevoli della responsabilità personale di verificare i contenuti che riceviamo e le fonti di informazione a cui ci affidiamo”. 

Le fonti di informazione considerate più affidabili

Gli italiani preferiscono affidarsi ai media tradizionali per accedere a contenuti di informazione, soprattutto TV (28%), quotidiani e riviste (23%) e siti di informazione (19%). Soltanto il 5% degli italiani considera i social media attendibili per l’informazione.
Anche i social network iniziano però a prendere posizione contro le fake news: Twitter, ad esempio, ha dichiarato che bollerà come ‘contenuti fuorvianti’ i post che contengono informazioni false e notizie ingannevoli sulla pandemia.

L’influenza dei media su valori e opinioni

La maggior parte degli italiani (57%) crede che i media abbiano un impatto nella propria vita. Il 36% crede che siano direttamente correlati con la crescita del proprio livello di conoscenza, il 31% che i media influiscano sull’apprendimento di questioni fondamentali, che altrimenti non verrebbero considerate, il 20% pensa che i media plasmino i propri valori politici, il 18% che influenzino passioni e interessi, e il 17% che influiscano sui propri valori.
“Ciò che leggiamo sui media ha un grande impatto in diversi ambiti della nostra vita quotidiana – sostiene Marie Sophie Von Bibra -. Un italiano su cinque afferma che il consumo dei media modella i propri valori politici: è quindi della massima importanza accedere a notizie verificate da diverse prospettive”. 

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Bonus disoccupati under 36, a chi spetta e come richiederlo

Arriva il Bonus bonus assunzione under 36, l’incentivo per l’assunzione di giovani che non abbiano mai avuto un lavoro stabile. Il bonus, previsto per il biennio 2021-2022, può essere fruito da coloro che non hanno compiuto 36 anni e non sono mai stati assunti a tempo indeterminato, né dall’azienda che intende fruire dell’incentivo né da altri datori di lavoro. Fanno eccezione le assunzioni in qualità di apprendista, lavoratore domestico e con contratto di lavoro intermittente, ricorda laleggepertutti.it. Non possono in ogni caso beneficiare dell’incentivo le PA e le aziende appartenenti al cosiddetto settore K (finanziario e assicurativo).

Inoltre, il bonus non può essere cumulato con altri incentivi all’assunzione di tipo economico o con sgravi contributivi.

Gli sgravi per il datore di lavoro

L’agevolazione non deve essere confusa con l’incentivo per l’assunzione di giovani disoccupati under 30, introdotto dalla legge di bilancio 2018, e previsto strutturalmente, non per il solo biennio 2021-2022 come appunto il bonus assunzione under 36. Quest’ultimo consente al datore di lavoro che assume di fruire di uno sgravio pari al 100% della contribuzione previdenziale dovuta (esclusi premi Inail e contribuzione non avente natura previdenziale). È previsto però un tetto massimo annuo di fruizione pari a 6mila euro, da parametrare su base mensile. In caso di assunzione part time, lo sgravio massimo fruibile è ridotto proporzionalmente. La durata dello sgravio è pari a: 36 mesi, e 48 mesi per i datori che effettuano assunzioni in una sede o unità produttiva ubicata nelle regioni Abruzzo, Molise, Campania, Basilicata, Sicilia, Puglia, Calabria e Sardegna.

Esclusi i rapporti di apprendistato, lavoro domestico e contratti intermittenti 

Condizione fondamentale per la fruizione dell’agevolazione è che il dipendente non abbia mai avuto un rapporto di lavoro a tempo indeterminato, esclusi i rapporti di apprendistato, lavoro domestico e i contratti intermittenti. Qualora il lavoratore sia già stato assunto a tempo indeterminato e il rapporto sia cessato, senza che il datore di lavoro abbia beneficiato interamente dello sgravio, il nuovo datore di lavoro può fruire del bonus residuo (portabilità).

Per verificare se l’interessato è già stato assunto a tempo indeterminato, l’Inps ha reso disponibile sul proprio portale web un’apposita utility che evidenzia i precedenti rapporti a tempo indeterminato non agevolati, nonché quelli agevolati per i quali è possibile fruire della portabilità.

È possibile fruire del rimborso degli arretrati

Il bonus assunzione under 36 non può essere applicato per le assunzioni o le prosecuzioni (conferma) con contratto di apprendistato, contratto di lavoro intermittente e contratto di lavoro domestico. L’Inps ha fornito le istruzioni per usufruire dell’esonero contributivo per le assunzioni di giovani a tempo indeterminato e per le trasformazioni di contratti a tempo determinato effettuate a decorrere dal 1° gennaio 2021. Ha inoltre chiarito come fruire del rimborso degli arretrati, in caso di assunzioni o trasformazioni precedenti a settembre 2021.
In ogni caso, la Commissione Europea ha autorizzato il bonus assunzione under 36 per l’anno 2021, mentre l’autorizzazione per il 2022 non è stata ancora rilasciata.

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