Lavoro e cybersecurity: le aziende lamentano carenza di personale InfoSec

A fronte di un aumento della frequenza e della complessità degli attacchi e di una maggior richiesta di professionisti InfoSec da parte delle aziende, il numero di figure specializzate che soddisfano i requisiti aziendali in termini di competenze e livello di expertise sta diminuendo.

Secondo una ricerca condotta da (ISC)2 sulla forza lavoro nel campo della cybersecurity è emerso un gap di forza di quasi 4 milioni di lavoratori InfoSec nel 2022. E secondo la ricerca globale ‘The portrait of modern Information Security professional’, realizzata da Kaspersky, risulta che in Europa il 31% delle aziende intervistate considera i propri team di cybersecurity sotto organico.

Information Security Research e Malware Analysis i più difficili da trovare in Europa

A livello mondiale, la Russia ha registrato la maggiore carenza di personale, seguita da America Latina, APAC e META.
I ruoli di Information Security Research e Malware Analysis sono quelli che registrano in Europa una maggiore carenza di personale, e secondo il 47% delle aziende, sono anche i più difficili da assegnare. L’Europa è il Paese con la maggiore richiesta per questi ruoli, seguita da Russia e America Latina.

In Europa le posizioni di Threat Intelligence e Security Research (43%), Security Assessment (40%) e Security Operations Center (37%) sono leggermente meno carenti di personale, mentre il minor numero di posti disponibili, nonostante sia un ruolo ancora molto richiesto, è quello di Network Security (36%).

Il settore governativo segnala le richieste maggiori

A livello mondiale, invece, la carenza di esperti SOC è particolarmente evidente in APAC, mentre quella di analisti di Security Assessment e Network Security riguarda soprattutto l’area META.
Se si considerano i fabbisogni di cybersecurity nei vari settori a livello mondiale, il settore governativo ha segnalato la più alta richiesta di professionisti della cybersecurity e ha ammesso che quasi la metà (46%) dei ruoli InfoSec richiesti non sono stati coperti.

Anche i settori telco&media (39%) sono carenti di personale, seguiti da retail & wholesale e sanità con il 37% di ruoli vacanti.
I settori che hanno registrato il minor numero di posti liberi in ambito InfoSec sono, al contrario, l’IT (31%) e i servizi finanziari (27%), ma è allarmante che le cifre si aggirino comunque intorno a un terzo.

“Difficoltà a formare professionisti idonei”

“Per ridurre la carenza di professionisti qualificati nel campo dell’InfoSec, le aziende offrono stipendi elevati, migliori condizioni di lavoro e programmi di bonus – commenta Vladimir Dashchenko, Security Evangelist, ICS CERT, Kaspersky -. Il tasso di crescita del mercato IT nazionale in alcune regioni in via di sviluppo sta cambiando così rapidamente che il settore del lavoro non è in grado di preparare e formare specialisti idonei, dotati delle conoscenze e delle competenze necessarie, in tempi così stretti. Al contrario, le aree con economie sviluppate e aziende mature non registrano una carenza così marcata, poiché i loro tassi sono inferiori alla media del mercato”.

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Stereotipi di genere nel mondo scientifico: c’è ancora molta strada da fare

Nonostante i significativi progressi degli ultimi anni, le donne sono ancora sottorappresentate in molte discipline scientifiche, in particolare nel settore STEM (Scienza, Tecnologia, Ingegneria e Matematica).
La Giornata Internazionale delle Donne e Ragazze nella Scienza, celebrata ogni anno l’11 febbraio, è promossa dall’ONU con l’obiettivo di riconoscere e promuovere la partecipazione femminile nelle comunità scientifiche e tecnologiche, sfidando gli stereotipi di genere e promuovendo l’uguaglianza di genere.

Il team di Ipsos Public Affairs ha indagato le opinioni degli italiani, rivelando le percezioni sulla presenza femminile nelle discipline scientifiche e le possibili soluzioni per eliminare la disuguaglianza di genere nel mondo scientifico. 

Il punto di vista degli italiani

L’opinione pubblica sostiene ampiamente che non esistono differenze in termini di predisposizione e attitudine tra ragazzi e ragazze. Più di due italiani su tre non credono che i ragazzi siano più adatti alle discipline scientifiche, e viceversa, che le ragazze siano più predisposte per le discipline umanistiche, formative o relative alla cura.

Nonostante ciò, una ‘divisione delle competenze e capacità’ persiste in una minoranza ristretta, circa il 16%. Un antico stereotipo che tende a prevalere non tanto tra gli uomini (20% contro il 13% delle donne), ma sorprendentemente tra i più giovani: il 25% dei Millennials e addirittura il 29% degli Zoomers considerano valida questa distinzione.

La presenza femminile nelle discipline scientifiche 

Esiste effettivamente un divario: secondo i dati Istat del 2022, più di un uomo laureato su tre ha scelto il campo STEM, mentre solo una donna laureata su sei ha fatto la stessa scelta. Questa è una differenza significativa, che viene ignorata o riconosciuta, ma sottostimata da una parte considerevole della popolazione.

La tendenza è più evidente tra gli uomini e i giovani rispetto alle donne e alle persone di età più avanzata.
Nonostante il fenomeno possa essere in parte sottostimato, le sue cause sono chiare. Tre italiani su cinque ritengono che siano gli stereotipi di genere a scoraggiare le donne dal perseguire una carriera nel campo scientifico. Una visione particolarmente diffusa tra le donne (due su tre) e i Boomers (72%).

Come eliminare la disuguaglianza di genere?

Le cosiddette ‘quote rosa’, ovvero riservare una certa percentuale di posti alle donne nelle istituzioni scientifiche e di ricerca, sono una soluzione molto sostenuta dal 70% degli intervistati. Tuttavia, il supporto diminuisce tra i laureati, gli studenti e il ‘ceto dirigente’, dove meno di un terzo è d’accordo con questa misura.

Molte altre proposte sembrano essere più apprezzate, come il miglioramento dell’equilibrio tra vita privata e lavoro, l’investimento in educazione di base attraverso programmi scolastici e campagne educative sui media tradizionali e social. E l’aumento della visibilità delle donne già presenti in posizioni di leadership nella comunità scientifica.

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Come funziona l’aria condizionata canalizzata?

L’aria condizionata canalizzata è un tipo di impianto che offre un comfort tanto invisibile e silenzioso quanto efficace, dato che distribuisce l’aria fresca in tutti gli ambienti di casa attraverso un sistema di tubi appositamente nascosti nel controsoffitto.

Ma come funziona questo tipo di impianto? In che modo cambia il comfort di casa facendone installare uno? Questo è proprio ciò di cui parleremo di seguito.

Un sistema invisibile per un comfort diffuso

L’elemento più importante di un sistema di climatizzazione canalizzata è la sua discrezione e dunque l’impatto estetico minimo. L’unica parte visibile è infatti rappresentata dalle griglie di mandata e ripresa dell’aria, che possiamo notare nel controsoffitto o sulle pareti.

L’unico split, che invia l’aria climatizzata in tutta la casa, è nascosto all’interno di un apposito vano a lui dedicato, facilmente accessibile così da consentire normalmente le operazioni di manutenzione.

Il motore, invece, trova posto all’esterno dell’abitazione, il che ti garantisce maggior silenziosità in casa e un ingombro minimo.

Il cuore pulsante del sistema: l’unità esterna

L’unità esterna ospita i componenti principali del sistema: il compressore, il condensatore e l’evaporatore. Il compressore ha il compito di comprimere il gas refrigerante, aumentando la sua pressione e temperatura. Il gas passa poi nel condensatore, dove cede il calore all’ambiente esterno e si liquefà. Il liquido refrigerante, a bassa pressione e temperatura, entra quindi nell’evaporatore, dove assorbe il calore dall’aria presente nell’ambiente da climatizzare, evaporando.

L’aria fresca si diffonde in tutta la casa

L’aria raffreddata nell’evaporatore viene poi convogliata attraverso un sistema di tubi canalizzati, nascosti nel controsoffitto, fino alle griglie di mandata presenti in ogni ambiente.

Le griglie di ripresa, invece, aspirano l’aria viziata e la incanalano verso l’unità esterna, dove viene reimmessa nell’ambiente dopo essere stata deumidificata e filtrata.

Un sistema versatile che soddisfa diverse esigenze

L’aria condizionata canalizzata offre grande flessibilità, dato che è in grado di adattarsi alle diverse esigenze abitative o climatizzare grandi ambienti e locali commerciali.

Grazie alla differente gestione delle zone inoltre, è possibile decidere di climatizzare solo una parte dell’ambiente e non la sua totalità. In casa ad esempio, si può decidere di raffrescare solo la zona giorno e non quella notte o viceversa.

In aree commerciali invece, potrebbe essere conveniente climatizzare l’area in cui si trovano i clienti ed escludere momentaneamente il magazzino, se non serve rinfrescarlo.

Efficienza energetica e controllo intelligente

I moderni sistemi di aria condizionata canalizzata sono dotati di tecnologie avanzate che garantiscono un’elevata efficienza energetica.

L’inverter consente di modulare la potenza del compressore in base alle reali necessità, ottimizzando i consumi. Inoltre, l’integrazione con sistemi di domotica permette di controllare il sistema da remoto, programmare la sua accensione e spegnimento e monitorare i consumi energetici.

Ciò consente di di avere sempre sotto controllo i consumi e regolarsi di conseguenza, con un notevole risparmio di energia e relativi vantaggi per l’ambiente.

Un investimento che garantisce comfort e benessere

L’aria condizionata canalizzata rappresenta un investimento per il comfort e il benessere delle persone che ne usufruiscono.

Tanto è vero che non ci sarà più quel fastidioso “shock” termico passando da una stanza all’altra come avviene con i monosplit.

Con la climatizzazione canalizzata infatti, la temperatura è la stessa in tutti gli ambienti di casa, dunque non si sarà più “costretti” a rimanere all’interno di una delle stanze climatizzate, ma al contrario si avrà la libertà di muoversi senza più badare alla temperatura.

Lo stesso vale per quelle giornate umide e afose durante le quali la semplice funzione “deumidificatore” è in grado di eliminare l’umidità in eccesso dall’aria, consentiendo a tutta la famiglia di godere del livello di comfort che ci si attendere di avere tra le mura domestiche.