Condizionatore sì, bolletta alle stelle no: come fare?

Caldo soffocante e costi dell’energia in salita: come bilanciare la necessità di usare il condizionatore – presente nelle case di 29 milioni di italiani, secondo una recente analisi commissionata agli istituti mUp Research e Norstat – e il desiderio di contenere i costi in bolletta? Con un uso attento e consapevole dell’impianto. Perchè, avverte un’indagine di Facile.it anticipata a Sportello Italia di Radio Rai, quest’anno per combattere il caldo estivo dovremo mettere a budget, per la stagione, fino a 216 euro, vale a dire l’81% in più rispetto allo scorso anno.

I consigli antispreco

Facile.it ha perciò realizzato una sorta di vademecum in sei punti per tenere a bada consumi e di conseguenza esborsi. Si tratta di facili indicazioni, che vanno sia dalla scelta dell’impianto fino al suo corretto utilizzo fra le mura di casa. Le prime due regole riguardano proprio la tipologia di climatizzatore. Se si sceglie un modello nuovo, bisogna stare attenti all’etichetta: la scelta della classe energetica del condizionatore è fondamentale per cercare di contenere il più possibile i consumi. Chi è alle prese con l’acquisto di questo apparecchio, farebbe bene ad optare per un modello di classe A o superiore. Attenzione però alle etichette energetiche; se è vero che a partire dal 2022 è entrata in vigore la nuova classificazione, è altrettanto vero che sul mercato sono ancora disponibili prodotti con la vecchia classificazione. Per fare una scelta consapevole è bene verificare quale etichettatura riporta il condizionatore che stiamo acquistando. In ogni caso, scegliere un dispositivo a basso consumo consente di ridurre notevolmente la bolletta; ad esempio, guardando alla vecchia etichettatura, passare da un condizionatore di classe B ad uno di classe A++ significa ridurre il costo in bolletta di circa il 30-40% annuo. In seconda battuta, conviene valutare l’istallazione di un condizionatore inverter al posto di uno tradizionale. Questa tipologia di climatizzatore, una volta che ha raggiunto la temperatura impostata, anziché spegnersi, rallenta la velocità del motore e funziona al minimo, evitando il consumo di energia necessario per fermarsi e poi ripartire. Scegliere questo tipo di apparecchio permette un risparmio energetico del 30% rispetto ad un climatizzatore tradizionale.

Come usare il climatizzatore

Terza regola, non vanno impostate temperature polari: meglio impostare la temperatura a circa 6-8 gradi in meno rispetto all’esterno e, se l’apparecchio ne è dotato, possiamo usare la funzione di deumidificazione anziché quella di raffrescamento; questo renderà l’aria più salubre e alleggerirà la bolletta fino al 13%. Attenzione poi alla pulizia dell’impianto: un impianto pulito correttamente può funzionare al 100% della sua capacità; di contro, se mantenuto in modo sbagliato, può arrivare a consumare fino all’8% in più. Quinta regola, il buon senso non deve mai mancare: le cattive abitudini sono spesso quelle più difficili da eliminare, ma anche quelle che, potenzialmente, costano di più. Per evitare sprechi di corrente (e di denaro!), quindi, quando accendiamo il condizionatore è bene verificare che il fresco non venga disperso; il consiglio numero uno, spesso disatteso, è di tenere chiuse le finestre quando l’apparecchio è in funzione. Infine, la sesta regola avverte di preferire la funzione sleep per la notte: in questo modo la riduzione dei consumi arriva al 10%.

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