Come tenere al sicuro i figli nelle attività online?

Sono soprattutto i bambini a rischiare di cadere vittime dei cybercriminali, tuttavia, in quanto nativi digitali, assimilano con rapidità tutto quanto è legato alle tecnologie. Ma come aiutarli a muoversi in rete in modo sicuro? Secondo Acronis per una ‘Cyber Protection’ efficace è necessario seguire alcune indicazioni. Oltre il 40% dei ragazzi connessi tra i 10 e i 14 anni ammette infatti di parlare online con sconosciuti. I genitori possono quindi intraprendere alcune azioni che garantiscono ai figli massima protezione senza incrinare gli aspetti sociali positivi, ad esempio, del gaming. Come? Verificare, ad esempio, che le opzioni di chat siano disattivate, e ricordare ai ragazzi di utilizzare la funzionalità di ‘blocco’ di cui dispongono i giochi, applicandola liberamente a chiunque li faccia sentire a disagio.

Impedire ai ragazzi di acquistare sul web

Oltre a intervenire per proteggere i figli dagli sconosciuti, è altrettanto importante accertarsi che non possano acquistare nulla tramite app o siti web. Sono soprattutto i giochi sui dispositivi mobile a rendere facile l’acquisto di valute o cosmetici, con una procedura nota come microtransazione. Fare quindi in modo che i pagamenti siano possibili solo tramite password, bloccando pin, impronta digitale o altri metodi di pagamento. Inoltre, i ragazzi devono imparare quali informazioni possono condividere e quali devono rimanere private. Anche le conversazioni tra amici o le informazioni personali archiviate nei profili online possono potenzialmente finire nelle mani delle persone sbagliate. Verificare perciò che i profili online dei ragazzi siano privati, quindi visibili soltanto a persone autorizzate.

Controllare le impostazioni degli account

Oltre alla possibilità di impostare l’account come ‘privato’, la maggior parte dei social media consente l’attivazione o la disattivazione di singole funzionalità relative alle impostazioni della privacy. Ciò consente di definire in modo specifico le modalità di interazione dei ragazzi con le piattaforme. È possibile, ad esempio, disabilitare la messaggistica istantanea, o impostare limiti orari quotidiani per l’utilizzo di un’app sul telefono o sul tablet. Il 66% dei genitori di ragazzi tra i 12 e i 17 anni riferisce che i figli hanno almeno un account di un social media. Senza adeguate impostazioni della privacy, rischiano quindi di esporre informazioni sensibili a un vasto pubblico.

Essere sempre pronti all’ascolto

Monitorare l’utilizzo che i ragazzi fanno di Internet riduce le potenziali minacce a cui sono esposti, ma resta imprescindibile dotarli di competenze adeguate per tutelarne le attività online. Internet è un luogo molto vasto e le minacce informatiche sono in costante evoluzione. Non è possibile essere pronti a ogni evenienza. Per questo, il suggerimento più importante è mantenere sempre un dialogo aperto e onesto con i figli, facendo capire loro che possono parlare di qualunque cosa vedano o sperimentino online, senza dover temere eventuali conseguenze negative. Ovviamente, devono poter contare sui genitori in caso di episodi di cyberbullismo. Oltre la metà dei ragazzi connessi afferma di ricevere messaggi molesti online, un danno che può essere circoscritto se i ragazzi sanno come bloccare e ignorare correttamente questi messaggi.

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