Google annuncia tre prodotti contro il cambiamento climatico basati sull’AI

Se da una parte l’Intelligenza artificiale fa paura dall’altra offre opportunità inimmaginabili solo qualche tempo fa, anche in ambito Esg. Ma l’AI può essere un elemento decisivo anche nella lotta al surriscaldamento globale? Secondo Google sì, tanto che annuncia tre prodotti che sfrutteranno Intelligenza artificiale e machine learning per affrontare le sfide ambientali. E aiutare aziende e cittadini a ridurre il proprio impatto ambientale. Si tratta di tre software che combinano AI, machine learning, immagini aeree e dati ambientali per fornire informazioni aggiornate sul potenziale solare, la qualità dell’aria e i livelli di polline. Tutti e tre, riporta Adnkronos, rientrano nelle Application programming interface, le interfacce di programmazione delle applicazioni.

Solar Api 

Il primo, Solar Api, utilizza le immagini aeree di Google per comprendere la forma degli edifici e la posizione degli alberi e le combina al percorso del sole, ai modelli metereologici consolidati e al costo dell’energia in una zona determinata per suggerire dove installare pannelli solari. Questo prodotto nasce dall’iniziativa Project Sunroof lanciata nel 2015, e farebbe risparmiare molto tempo e denaro alle imprese che avrebbero così meno ostacoli nel virare sull’energia solare. Nonostante Solar Api sia ancora in fase di lancio, ha già le informazioni di oltre 40 Paesi, tra cui l’Italia, e oltre 320 milioni di edifici.

Air Quality Api

Il secondo software di Google è Air Quality Api, che fornisce agli sviluppatori analisi sulla qualità dell’aria mostrando un indice su scala da 1 a 100. Un’idea interessante in questo periodo storico, dove i consumatori non si accontentano più delle dichiarazioni fatte dalle imprese che si autodefiniscono ‘sostenibili’, e cercano sempre più informazioni affidabili che provino i risultati ottenuti dalle aziende in ambito Esg. Air Quality Api potrà essere utilizzato in settori come sanità, automotive e trasporti per fornire agli utenti informazioni tempestive sulla qualità dell’aria. Al suo lancio il prodotto comprenderà informazioni per oltre 100 Paesi, tra cui anche l’Italia.

Pollen Api

Il terzo prodotto, Pollen Api, è dedicato al problema delle allergie. L’aumento delle temperature globali stimola la crescita delle piante in molte aree del mondo, influenzando la produzione dei pollini. Anche l’aumento di anidride carbonica nell’atmosfera alimenta la fotosintesi, quindi la crescita delle piante, e ancora una volta, l’effetto è una maggiore produzione di polline. Pertanto, Pollen Api offre agli sviluppatori una previsione giornaliera dei pollini, una mappa del calore previsto per le successive 96 ore, dettagli sugli allergeni presenti nell’aria e consigli su come evitarli. Questo prodotto tiene conto di 15 diverse famiglie e specie di piante, tra cui le graminacee, l’ontano, il frassino, la betulla, la cotonosa, l’olmo, il nocciolo, la quercia, l’ulivo e il pino. Pollen Api sarà lanciato nei prossimi mesi in 65 Paesi, inclusa l’Italia.

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Passwordless, la tecnologia di autenticazione senza codici è sicura

Sono stati recentemente pubblicati i dati emersi dallo studio “Passwordless in the Enterprise”, il quale rivela che il 76% delle aziende ha subito la compromissione di più account o credenziali negli ultimi 12 mesi, mentre il 62% di esse rende obbligatoria l’autenticazione a più fattori (MFA) per l’intera forza lavoro. Il 52% delle aziende afferma che l’autenticazione senza password ha avuto un impatto positivo significativo sulla sicurezza informatica complessiva. Lo studio è stato condotto da Jack Poller, senior analyst di ESG, e sponsorizzato da Cisco Duo. Lo scopo dello studio era di dimostrare perché la tecnologia di autenticazione senza password di Duo rappresenta una soluzione adeguata per soddisfare le esigenze aziendali.

Obiettivo protezione

ESG ha intervistato 377 professionisti della sicurezza, dell’IT e dello sviluppo di applicazioni di aziende di diverse dimensioni e settori. Oltre alla tecnologia passwordless, lo studio ha analizzato anche l’autenticazione a più fattori, le protezioni dell’identità, i rischi per l’identità e le vulnerabilità dell’identità riscontrate. Un dato rilevante è che la compromissione di più account o credenziali è diventata la norma, con il 76% delle aziende che l’ha subita negli ultimi 12 mesi. Ciò è spesso causato da credenziali perse o rubate, e le aziende spesso faticano a implementare l’MFA per mancanza di budget o competenze, o per il timore che la soluzione possa influire negativamente sulla produttività degli utenti. Nonostante ciò, il 62% delle organizzazioni rende obbligatoria l’autenticazione a più fattori per tutti i dipendenti, e il 52% afferma che l’autenticazione senza password ha avuto un impatto positivo significativo sulla sicurezza informatica complessiva.

Autenticazione senza password, sarà il futuro?

Questo dato dimostra che l’autenticazione senza password si è rivelata vantaggiosa per la maggior parte delle aziende, contribuendo alle loro strategie di sicurezza complessive. Di conseguenza, ci si aspetta un aumento nell’uso di tale tecnologia, soprattutto considerando che gli investimenti nell’autenticazione forte stanno crescendo.
La scarsa efficacia dell’autenticazione con password e gli attacchi di phishing nei confronti dell’MFA mettono a rischio le aziende, quindi l’adozione della tecnologia passwordless sta diventando una priorità assoluta per garantire una maggiore sicurezza e una migliore esperienza per gli utenti.

Contro attacchi sempre più frequenti

In conclusione, la tecnologia passwordless si dimostra promettente per migliorare la sicurezza informatica delle aziende e sembra essere il passo giusto da compiere in un momento in cui gli attacchi informatici sono sempre più frequenti e sofisticati.

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Gli italiani e la paura di volare: 2 su 10 resterebbero a terra 

Alcuni si divertono dal momento in cui mettono piede in aeroporto, si godono l’intera esperienza senza pensieri fino a quando, arrivati a destinazione, ritirano le valigie. Altri si preoccupano continuamente che possa accadere qualcosa e si lamentano di tutto ciò che riguarda il volo. Secondo un’indagine condotta dal motore di ricerca di voli e hotel jetcost.it, sette italiani su dieci amano l’esperienza del volo, e solo due su dieci sono aerofobici. Ma quali sono le paure più comuni delle persone in aeroporto E cosa preoccupa di più una volta saliti sull’aereo?

Un’esperienza gradita, ma con qualche timore 

Il sondaggio di jetcost.it ha intervistato 3.000 persone di età superiore ai 18 anni che hanno viaggiato almeno una volta negli ultimi due anni. Inizialmente è stato chiesto a tutti se l’esperienza di viaggio in aereo, dall’aeroporto di partenza a quello di destinazione, fosse stata gradita, e sette su dieci hanno dichiarato di aver apprezzato l’esperienza complessiva (69%). In seguito è stato chiesto a tutti gli intervistati se avessero qualche timore nel viaggiare in aereo in generale, e il 78% ha risposto di sì.

Cosa spaventa di più? Perdere volo, bagaglio, documenti

Dividendo l’esperienza del volo tra la fase in aeroporto e il viaggio vero e proprio in aereo, agli intervistati è stato chiesto quali fossero le loro maggiori paure quando si trovano in aeroporto. Le prime dieci risposte sono state perdere il volo, perdere il bagaglio, perdere il passaporto, la carta d’identità o la carta d’imbarco, ‘suonare’ ai controlli di sicurezza, vedere il proprio volo cancellato, dover aprire la borsa ai controlli di sicurezza, avere il bagaglio che pesa più del consentito, avere il volo in ritardo, essere sorpresi con qualcosa che non appartiene al proprio bagaglio, e perdere una coincidenza.

Che fastidio i bambini che piangono!

Per quanto riguarda il volo, agli intervistati è stato chiesto se soffrissero di aerofobia, o paura di volare, e il 21% ha risposto di sì.
Poi è stato domandato a tutti cosa trovassero più irritante, fastidioso o spaventoso durante il volo, con la possibilità di dare tre risposte. E le più comuni, riporta AGI, sono state il rumore (54%), non avere abbastanza spazio per le gambe (39%), la turbolenza (33%), dover aspettare gli altri passeggeri (31%), i prezzi elevati di cibo e bevande (26%), le misure di sicurezza (23%), posto a sedere angusto (21%), sensazione di claustrofobia (16%), e qualità del cibo (11%). I rumori che più infastidiscono i passeggeri sono i bambini che piangono, le persone che parlano ad alta voce, i gruppi di giovani in gita che gridano o le ‘comitive’ di addio al celibato che fanno gli spiritosi, chi russa nel sonno, i genitori che sgridano i figli, e chi è sotto l’effetto dell’alcol.

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Nasce INAD: cos’è l’Indice Nazionale dei Domicili Digitali?

È stato finalmente attivato l’Indice Nazionale dei Domicili Digitali (INAD), che consente ai cittadini di registrarvi il proprio domicilio digitale, ad esempio un indirizzo PEC precedentemente attivato, per ricevere tutte le comunicazioni ufficiali dalla Pubblica Amministrazione. La procedura è molto semplice: è sufficiente connettersi al sito domiciliodigitale.gov.it, accedere tramite SPID, CIE o CNS e inserire il proprio recapito certificato.
INAD è il risultato della collaborazione tra AgID, il Dipartimento per la trasformazione digitale della Presidenza del Consiglio e Infocamere, la società delle Camere di commercio per l’innovazione digitale, che ha sviluppato la piattaforma.

Un progresso importante

“Si tratta di un progresso importante. Il domicilio digitale, insieme alla Piattaforma Notifiche, ci consentirà di compiere un passo avanti fondamentale per la digitalizzazione del Paese e semplificare i rapporti tra cittadini, imprese e Pubblica Amministrazione. Attraverso il domicilio digitale, infatti, cittadini, professionisti e aziende potranno beneficiare di un canale semplice e immediato per ricevere le comunicazioni ufficiali dalla PA, con un notevole risparmio di tempo e costi”, afferma Alessio Butti, Sottosegretario di Stato con delega all’Innovazione tecnologica. Il domicilio digitale è l’indirizzo elettronico selezionato presso un servizio di posta elettronica certificata, conforme al Regolamento eIDAS, valido per le comunicazioni elettroniche con valore legale. Possono scegliere il proprio domicilio digitale: le persone fisiche maggiorenni, i professionisti che non operano in ordini, albi o collegi ai sensi della legge n. 4/2013 e gli enti di diritto privato non tenuti all’iscrizione nell’INI-PEC.

Le PA lo utilizzeranno dal 6 luglio

Dal 6 luglio 2023, le Pubbliche Amministrazioni utilizzeranno il domicilio digitale, se presente nell’elenco, per tutte le comunicazioni con valore legale. A partire dalla stessa data, chiunque potrà consultare liberamente il domicilio digitale nella sezione pubblica del sito, inserendo semplicemente il codice fiscale della persona di interesse, senza necessità di autenticazione. Dalla stessa data, le Pubbliche Amministrazioni, i gestori di pubblico servizio e i soggetti privati autorizzati potranno consultare INAD tramite apposite interfacce dedicate, accessibili tramite la Piattaforma Digitale Nazionale Dati (PDND), già disponibile in ambiente di test. Inoltre anche i professionisti non iscritti in albi o elenchi e gli enti di diritto privato non presenti nell’INI-PEC potranno scegliere il proprio domicilio digitale.

Valore legale

Grazie a INAD, tutte le comunicazioni della Pubblica Amministrazione con valore legale, come rimborsi fiscali, detrazioni d’imposta, accertamenti, verbali di sanzioni amministrative e altro ancora, verranno inviate direttamente alla casella di posta indicata dal cittadino, che potrà gestire autonomamente il proprio domicilio digitale. Le notifiche arriveranno in tempo reale, senza ritardi o problemi di recapito, con un notevole risparmio derivante dalla riduzione dell’uso della carta e dall’eliminazione dei costi di spedizione postale. Inoltre, il cittadino avrà immediato accesso alla documentazione, senza la necessità di spostarsi fisicamente per ottenerla, mentre la Pubblica Amministrazione avrà un sistema di comunicazione centralizzato più efficiente, automatizzato e sicuro.

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Italiani e questioni ambientali, quali preoccupano di più?

Quali sono le principali preoccupazioni ambientali degli italiani? E quali le abitudini ecosostenibili dei nostri connazionali? Sono questi i temi al centro della ricerca “Aspetti della vita quotidiana” condotta dall’Istat, che ha esplorato anche il grado di preoccupazione in merito alle questioni ambientali da parte dei cittadini del Belpaese. È emerso che i giovani sono più attenti alla natura, mentre gli adulti sono più propensi agli sprechi. Tuttavia, dopo i 50 anni, la preoccupazione per l’inquinamento e il dissesto diventa maggiore. Le donne italiane si dimostrano mediamente più attente degli uomini nel perseguire comportamenti ecocompatibili. Infatti, il 40,8% delle donne legge abitualmente le etichette degli ingredienti, rispetto al 28,7% degli uomini. Inoltre, il 15,9% delle donne acquista alimenti o prodotti biologici, rispetto all’11,4% degli uomini. Le donne sono anche più attente nel non sprecare acqua ed energia.

L’ambiente è il tema più sentito e condiviso

Le preoccupazioni per l’ambiente, come il clima, l’inquinamento e i rifiuti, sono uguali sia per le donne che per gli uomini. Nel 2022, i cambiamenti climatici sono la principale preoccupazione ambientale per oltre la metà della popolazione di 14 anni e più. Seguono i problemi legati all’inquinamento dell’aria, rilevati dal 50,2% delle persone. Al terzo posto, leggermente distanziato, si trova la preoccupazione per lo smaltimento e la produzione dei rifiuti, con il 40,0% delle persone di 14 anni e più. Secondo l’indagine, l’inquinamento delle acque, l’effetto serra e il buco nell’ozono sono considerati ulteriori fattori di rischio ambientale a livello globale. Altri problemi ambientali preoccupano meno di tre persone su dieci. Le preoccupazioni che coinvolgono una quota ristretta di persone, come l’inquinamento elettromagnetico, le conseguenze del rumore sulla salute e la rovina del paesaggio, si trovano in fondo alla lista. Le questioni legate al paesaggio sono avvertite principalmente nelle regioni del Nord e vengono percepite in maniera più decisa nelle regioni a vocazione turistica, come il Trentino-Alto Adige, o in regioni industrializzate come la Lombardia.

Cosa cambia a seconda dell’età

L’età svolge un ruolo importante nella variabilità delle preoccupazioni ambientali. I giovani fino a 24 anni sono più sensibili alla perdita della biodiversità, alla distruzione delle foreste e all’esaurimento delle risorse naturali rispetto alle persone più adulte. Gli ultracinquantacinquenni, invece, si dichiarano più preoccupati dei giovani per il dissesto idrogeologico e l’inquinamento del suolo.

Più alto è il livello di istruzione più cresce la preoccupazione

La quota di cittadini preoccupati per lo stato dell’ambiente aumenta all’aumentare del titolo di studio, con differenziali particolarmente elevati per quanto riguarda i cambiamenti climatici (63,9% tra coloro che hanno una laurea rispetto al 52,2% tra coloro che hanno al massimo la licenza media), la produzione e lo smaltimento dei rifiuti (48,8% rispetto al 35,2%) e l’inquinamento delle acque (41,7% contro 35,1%).

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Smart Buildings: riconvertire farebbe risparmiare circa 14 miliardi di euro 

Riconvertire, dove possibile, gli edifici italiani dotandoli di tecnologie smart consentirebbe di ridurre i consumi energetici del 20-24% all’anno e quelli idrici del 4-5%, tagliando tra il 19 e il 28% delle emissioni di CO 2 del settore edilizio. Ciò consentirebbe un risparmio tra i 12 e i 14 miliardi di euro a livello di Sistema-Paese, tradotto ogni anno in un risparmio netto complessivo pro-capite circa pari a 230 euro. Sono alcuni risultati del Rapporto Strategico della prima edizione della Community Smart Building, la piattaforma di confronto avviata da The European House – Ambrosetti nel 2022. Poiché il 56% degli edifici in Italia risulta di classe energetica F e G è quindi più che mai urgente avviare la riconversione in chiave efficiente e smart.

Una trasformazione anche tecnologica

La trasformazione degli edifici può essere messa in atto utilizzando strumenti e tecnologie correnti. L’Italia nel 2021 è il terzo Paese in Europa per la quota di brevetti nelle tecnologie di mitigazione del cambiamento climatico legate agli edifici (7,4%), dietro solo a Germania (35,1%) e Francia (15,4%).
In particolare, un Edificio Intelligente si basa su tecnologie quali Building Management Systems (BMS) e applicazioni digitali e di gestione. Grazie alle piattaforme di integrazione e controllo queste tecnologie sono in grado di interagire e integrarsi con le tecnologie e i prodotti all’interno dell’edificio. Ovvero, impianti di produzione e distribuzione dell’energia, connettività, raffrescamento e riscaldamento, sicurezza, gestione della risorsa idrica, illuminazione, comfort e well-being, sensori e attuatori, elevatori e smart meter.

Come favorire e attuare la diffusione degli Edifici Intelligenti?

La Community Smart Building ha identificato tre ambiti di policy da cui è necessario partire per avviare il percorso di riconversione efficace ed efficiente.
Il primo è definire gli standard per affermare una definizione univoca di Edificio Intelligente, nonché inserire nei regolamenti edilizi dei Comuni italiani fondi strutturati e con capacità di spesa per l’efficientamento idrico negli edifici.
Il secondo è sviluppare un modello operativo per la sostenibilità degli investimenti, adottando come modello operativo generale uno schema di ‘obblighi incentivati’. E il terzo è favorire filiere industriali ed ecosistemi dell’innovazione legati alle tecnologie smart per gli edifici.

Obiettivo, Smart City per costruire la Società 5.0

Gli Smart Building completamente integrati sono l’elemento base per la costruzione di una Smart City, che abbia come obiettivo principale una società tecnologicamente adeguata all’individuo. Un individuo al centro di un ambiente sostenibile, inclusivo e socialmente avanzato, che integra servizi innovativi data driven, trasforma gli spazi, massimizzando le opportunità di scelta personale e di privacy in ottica Società 5.0. Massimizzazione del risultato e contenimento degli investimenti impongono una progettazione integrata, che partendo dai materiali, attraverso impianti, devices, tecnologie e connettività basati su standard evoluti, arrivi allo sviluppo di servizi avanzati alla persona e alla comunità.

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Accesso a Internet, molte meno opportunità per le ragazze: il rapporto Unicef

Secondo una recente analisi dell’Unicef, pubblicata in occasione della Giornata Internazionale delle Ragazze nelle ICT, il divario digitale tra i sessi è ancora un problema molto diffuso nei paesi a basso reddito. Circa il 90% delle adolescenti e delle giovani donne non utilizza Internet, mentre i loro coetanei maschi hanno il doppio delle probabilità di avere accesso alla rete. Tuttavia, colmare questo divario non significa solo fornire l’accesso alla tecnologia, ma anche garantire alle ragazze le opportunità di diventare innovatrici, creatrici e leader. Il rapporto, intitolato “Colmare il Divario Digitale: Sfide e Appello Urgente all’Azione per un Equo Sviluppo delle Competenze Digitali”, esamina da vicino il divario di genere tra i giovani di età compresa tra i 15 e i 24 anni, analizzando i dati disponibili sull’uso di Internet, sul possesso di telefoni cellulari e sulle competenze digitali nella maggior parte delle economie a basso, medio-basso e medio reddito. 

Un divario da colmare

Il report mette in evidenza come le ragazze siano quelle con minori possibilità di sviluppare le competenze necessarie per l’apprendimento e l’occupazione del XXI secolo. In media, in 32 Paesi e territori, le ragazze hanno il 35% di probabilità in meno rispetto ai loro coetanei maschi di possedere competenze digitali, comprese attività semplici come copiare o incollare file o cartelle, inviare e-mail o trasferire file. Le barriere all’inclusione digitale delle ragazze sono molto più profonde della mancanza di accesso a Internet. L’ambiente educativo e familiare gioca un ruolo fondamentale nel divario digitale di genere, con molte meno possibilità per le ragazze di accedere a Internet e alle tecnologie digitali e di poterle utilizzare pienamente. Tra i 41 Paesi e territori inclusi nell’analisi, è molto più probabile che le famiglie forniscano telefoni cellulari ai ragazzi che alle ragazze.

Internet va “insegnata” allo stesso modo a ragazzi e a ragazze

Il rapporto dell’UNICEF sottolinea l’importanza di introdurre le ragazze alle opportunità di successo nel mondo digitale. Alcune delle raccomandazioni a governi e istituzioni includono: insegnare ugualmente le competenze digitali alle ragazze e ai ragazzi, a scuola e fuori dalla scuola, anche attraverso programmi comunitari; proteggere la sicurezza delle ragazze online attraverso spazi sicuri virtuali, politiche e leggi e istruzione; promuovere l’accesso delle ragazze all’apprendimento tra coetanei, al mentoring, agli stage e all’affiancamento al lavoro nel mondo digitale/STEM.

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Viaggi d’affari, come cambieranno con l’arrivo in azienda di Gen Alpha e Gen Z?

Entro il 2030, la Gen Alpha sarà pronta a fare il suo ingresso nel mercato del lavoro, mentre la Gen Z rappresenterà la generazione numericamente più “affollata”. SAP Concur, società nel settore delle soluzioni di gestione dei viaggi aziendali, ha condotto un’indagine in merito. Ne è emerso un documento intitolato “Prepararsi per la Gen Z e la Gen Alpha: come le generazioni più giovani cambieranno i viaggi d’affari e la gestione delle spese”, finalizzato ad aiutare i travel manager e i leader aziendali ad adeguare le operazioni future di viaggio e spese. 

La tecnologia è il fattore chiave

La tecnologia è diventata un fattore fondamentale; le aziende devono essere all’avanguardia nel panorama digitale in continua evoluzione per assicurarsi di soddisfare gli alti standard attesi dalla Gen Z e dalla Gen Alpha. Gli strumenti digitali hanno modificato anche le aspettative di personalizzazione della Generazione Z, che desidera che il proprio datore di lavoro abbia a cuore lo sviluppo del singolo individuo. 

Cresce la sensibilità ambientale

Inoltre, le nuove generazioni hanno un forte senso di responsabilità ambientale: l’indagine SAP Concur Global Business Travel Survey 2022 ha mostrato come quasi il 100% degli intervistati della Gen Z ha dichiarato di voler ridurre al minimo l’impatto ambientale durante i viaggi di lavoro nell’arco dell’anno successivo. Pertanto, le imprese stanno definendo obiettivi mirati in materia di sostenibilità per ottenere risultati misurabili ed effettivamente beneficare anche loro stesse.  Le migliori pratiche di T&E, inoltre, saranno modellate dall’impatto delle preferenze tecnologiche, degli stili di comunicazione e delle aspettative di sostenibilità della Gen Z e della Gen Alpha per percorrere una tendenza destinata a continuare con maggiore enfasi con l’ingresso delle nuove generazioni nella forza lavoro.

Ci sarà un cambiamento necessario

Abbiamo così constatato come i comportamenti della Generazione Z e della Generazione Alpha porteranno un cambiamento necessario nello scenario delle operazioni T&E (Travel and Expense). Secondo Gabriele Indrieri, VP e Managing Director di SAP Concur EMEA South: “Le aziende devono adottare le tecnologie più recenti e stabilire obiettivi di sostenibilità misurabili per attrarre e trattenere i talenti. Per questo motivo, i leader del settore T&E dovrebbero iniziare a discutere con i loro partner operativi, con la direzione dell’ufficio e con gli altri dirigenti dell’azienda per fare il punto sulla situazione e su come tali operazioni potrebbero dover cambiare in futuro”.

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Location per feste di compleanno: 10 idee originali per un evento di successo

Se stai cercando idee originali per la location della tua festa di compleanno, o quella dei tuoi figli, sei nel posto giusto.

In particolar modo abbiamo pensato di presentarti 10 idee originali che ti aiuteranno ad organizzare un evento di sicuro successo: alcune si riferiscono a soluzioni che si trovano all’aria aperta, altre sono indoor.

Location esterne

Se desideri organizzare la tua festa all’aperto, ecco alcune idee originali che possono darti spunti utili:

  1. Parco

I parchi pubblici possono essere un’ottima idea per organizzare una festa di compleanno. Offrono ampi spazi verdi per svolgere giochi e attività e, in alcuni casi, possono essere dotati di aree attrezzate con tavoli e barbecue.

  1. Spiaggia

Se vivi vicino alla costa, la spiaggia può essere una soluzione fantastica. Potrai organizzare una festa con vista sul mare e svolgere attività come giochi sulla sabbia, beach volley e persino un tuffo in mare.

  1. Agriturismo

Gli agriturismi sono una soluzione perfetta se vuoi organizzare una festa di compleanno all’aria aperta, ma preferisci avere a disposizione una location più raccolta cui respirare aria buona. In genere, gli agriturismi sono immersi nel verde ed offrono diverse attività interessanti come visite guidate per i sentieri e visita alla fattoria.

Location interne

Se invece preferisci organizzare la tua festa al coperto, ecco alcune idee davvero interessanti:

  1. Ristorante

Un ristorante può essere la scelta giusta se non vuoi preoccuparti più di tanto dell’organizzazione dell’evento e del riordino al termine dello stesso. Inoltre, in molti ristoranti, puoi personalizzare il menu in base ai gusti e alle esigenze del festeggiato.

  1. Cinema

Se il festeggiato è un appassionato di film, perché non organizzare la sua festa direttamente al cinema? Molti cinema offrono pacchetti per feste di compleanno che includono l’accesso alla sala proiezioni, popcorn e bevande.

  1. Ludoteca

Se la festa di compleanno che ti accingi ad organizzare riguarda bambini, una ludoteca potrebbe essere la soluzione perfetta. In questo modo, i piccoli potranno divertirsi con giochi e attività a loro dedicati, mentre gli adulti potranno socializzare in un’area riservata.

Location a tema

Se vuoi organizzare una festa di compleanno che sia veramente indimenticabile, ecco alcune idee che riguardano location a tema:

  1. Escape room

Le escape room sono la scelta perfetta se vuoi organizzare una festa di compleanno all’insegna del mistero e dell’avventura. Queste strutture offrono diverse sfide da risolvere in un tempo prestabilito, il tutto in un’ambientazione coinvolgente. Chiaramente è un tipo di attività destinata a ragazzi dai 15 anni in su.

  1. Museo

Se il festeggiato è un appassionato di storia o di arte, organizzare la sua festa in un museo può essere un’idea fantastica. In questo modo, potrai offrire agli ospiti un’esperienza ricreativa e culturale unica,  in grado di coniugare divertimento e la possibilità di imparare.

  1. Parco divertimenti

Se vuoi organizzare una festa di compleanno indimenticabile, scegliere un parco divertimenti potrebbe essere la scelta perfetta. Qui potrai trovare attrazioni adrenaliniche e divertenti che divertiranno gli invitati di ogni età, oltre a far felice il festeggiato.

  1. Trampoline Arena

Una trampoline arena è una struttura indoor in cui sono presenti tanti tappeti elastici che consentono ai ragazzi di cimentarsi in salti ed acrobazie di ogni tipo in tutta sicurezza, grazie agli ambienti protetti ed imbottiti che circondano i tappeti.

Questa è probabilmente una delle location per feste di compleanno più in voga del momento: divertimento e movimento assicurato.

Conclusioni

Organizzare una festa di compleanno è un’occasione bellissima per divertirsi con amici e familiari, e regalare al festeggiato una bellissima giornata.

Certamente la scelta della location è importante e può fare la differenza tra un evento nella media ed uno di successo.

Siamo sicuri che le 10 idee originali qui elencate ti abbiano ispirato e aiutato a trovare la location perfetta per la festa di compleanno che ti accingi a pianificare.

Sei pronto dunque? Scegli la location giusta e crea un evento di successo!

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I rischi del lato oscuro di Telegram

L’attività dei truffatori online su Telegram è aumentata in modo significativo. I cybercriminali sfruttano infatti le funzionalità del servizio di messaggistica per creare phishing automatizzato su larga scala e vendere i dati rubati in seguito a un attacco di questo tipo. Secondo la nuova ricerca di Kaspersky uno degli aspetti più significativi di questa tendenza è l’uso dei bot di Telegram per automatizzare attività illegali. Mentre i bot di Telegram aiutano gli utenti e le aziende ad automatizzare molti processi di routine, gli attaccanti hanno trovato il modo di utilizzarli per rendere automatiche le loro attività dannose.

Creare siti web falsi in un bot della piattaforma

La creazione di siti web falsi in un bot Telegram è un processo semplice e gratuito che di solito prevede diverse fasi. Un truffatore inesperto si iscrive al canale del creatore del bot, seleziona la lingua desiderata, crea il proprio bot e invia il token al bot principale. Il nuovo bot è stato creato per ricevere i dati degli utenti che hanno seguito i link di phishing e hanno cercato di accedere a un sito falso.
Gli attaccanti possono utilizzare questo metodo per raccogliere una grande quantità di dati, tra cui indirizzi e-mail, numeri di telefono, password di account, indirizzi IP e il paese di appartenenza della vittima. Questi bot forniscono una varietà di piattaforme mirate, tra cui messenger, social media e siti web di brand popolari, da sfruttare in una futura pagina di phishing.

Phishing-as-a-service: esclusivo, più mirato e più costoso

Oltre ai kit di phishing gratuiti e alla creazione automatica di phishing tramite bot Telegram, i truffatori offrono beni e servizi a pagamento secondo il modello phishing-as-a-service. Gli attaccanti vendono ‘pagine VIP’ per truffe e phishing, ovvero siti web creati da zero con una maggiore offerta di funzionalità o strumenti per la generazione di tali pagine. Non si tratta più di copie poco curate di siti web di brand famosi, ma di risorse per truffe più avanzate e mirate. Ad esempio, una pagina VIP può contenere elementi di ingegneria sociale come un design accattivante e promesse di grandi vincite, protezione dal rilevamento o altro. I prezzi di queste pagine false variano da 10 a 300 dollari.

Dati in vendita: è possibile acquistarli direttamente

Si possono inoltre mettere in vendita i dati dei conti bancari ricavati con il phishing. A differenza dei dati gratuiti, quelli a pagamento vengono verificati in base all’importo del conto dell’utente.
Ad esempio, per accedere a un conto bancario con un saldo di 1.400 dollari, ai proprietari viene chiesto di pagare 110 dollari, mentre le credenziali di un conto con un saldo di 49.000 dollari sono stati messi in vendita per 700 dollari.
“L’aumento di popolarità di Telegram ha purtroppo portato a un incremento delle attività criminali sulla piattaforma – commenta Olga Svistunova, Security Expertdi Kaspersky -. Grazie alle sue potenti funzionalità di automazione, i truffatori hanno trasformato Telegram in una nuova via per le attività darknet”.

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